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Oro e metalli preziosi in discesa: perchè?

oro lingotti e monete

Oro e argento, ma anche palladio e tutti i metalli preziosi contro l’inflazione.

Una legge di mercato da sempre valida, che sembra perdere terreno in questo insolito panorama economico e geopolitico.

Il prezzo dell’oro è in rapido calo da tempo e ,dopo l’impulso al ribasso della settimana scorsa, sta trascinando tutto il mercato dei metalli preziosi

Intanto l’interesse per il dollaro cresce stampando record unici dagli ultimi 20 anni a questa parte.

Oro: il dopo Jackson Hole colpisce anche il mercato dei metalli preziosi?

La lotta senza quartiere contro l’inflazione galoppante dichiarata da Jerome Powell, Presidente della FED (Federal Reserve), al simposio di Jackson Hole, impatta anche sul mercato dei metalli preziosi.

E anche gli irriducibili dell’oro come bene rifugio stanno capitolando.

Tutti abbiamo assistito al terremoto che nei giorni scorsi ha smosso negativamente i mercati, lasciando sul terreno ingenti somme.

Ciò che però non ci si aspettava è stata la risposta dell’oro e dei metalli preziosi.

Considerati da sempre bene rifugio con cui difendersi dai periodi inflattivi, hanno mostrato un’inaspettata controtendenza.

L’oro ha violato il supporto a 1700$ l’oncia trascinandosi dietro l’argento che è capitolato a 17,89$/oncia, perdendo rispettivamente lo 0,85% e lo 0,89%.

Un salto verso il basso che non ha lasciato indifferente nemmeno il prezzo del palladio, che si è allineato, stampando un -4% circa.

Che cosa sta accadendo?

Da un punto di vista tecnico, sul grafico mensile si evidenzia un grande doppio massimo, con ATH (All Time high) mai visti, ad Agosto 2020 con poco più di 2075$/Oncia e il 1° Marzo 2022 con 2070,46$.

grafico dell'oro
Grafico Tradingview: andamento prezzo oro TF 1 mese

Da quel momento un progressivo calo che ha preso velocità negli ultimi giorni e ha portato, in sei mesi, ad una perdita del valore oro di circa il 17% ( 17,18%).

Attualmente il prezzo sta tradando intorno alla resistenza dei 1700$, a 1713,18$/oncia, con una timida candela verde. Segno che i tori stanno lottando per fermare la discesa.

Stesso andamento per l’argento, che ha iniziato il suo calo i primi di Marzo di quest’anno partendo da poco meno di 27$ l’oncia per lasciare sul terreno, ad oggi, il 23%. Ben più di quanto abbia fatto l’oro.

Per approfondire: FED: Bitcoin finanza e mercati dopo Jackson Hole

Oro e metalli preziosi vs Dollaro

Con l’inflazione che ha toccato il 9%, le banche centrali hanno reagito massivamente annullando le politiche di tolleranza.

L’obiettivo 2% fissato da una FED aggressiva, francamente pindarico, ha assunto ruolo di attore centrale nelle decisioni in materia di politica economica americana che rafforza il dollaro con manovre di quantitative tigthening e regolari rialzi dei tassi d’interesse.

Il quadro che si è delineato è dunque di una progressiva pressione sulla quotazione oro e un crescente interesse su un dollaro sempre più forte.

Da non dimenticare che la moneta a stelle strisce, ha registrato, la scorsa settimana un 109,65.

E, al momento in cui stiamo scrivendo, il cambio Dollaro Euro è a 0,9917 ai minimi dal 2002. In una giornata in cui il mercato americano è chiuso per il Labour Day.

Un record negli ultimi 20 anni che spaventa non poco l’Eurozona, in attesa delle decisioni della BCE previste per questa settimana.

E soprattutto gli investitori.

Che, non a caso, si dimostrano estremante cauti nelle loro decisioni.

Per approfondire: Euro/Dollaro in parità: che cosa dobbiamo aspettarci?

Che cosa sta succedendo detto semplice

Il metallo giallo ( e tutti gli altri) è uno strumento infruttifero, un cosiddetto bene rifugio da conservare, che, proprio per questa sua natura, in tempi di incertezza ha sempre rappresentato il modo migliore per riparare dall’inflazione.

Ma questa caratteristica lo rende anche molto esposto alla concorrenza, e spinge gli investitori a volgere lo sguardo a investimenti più vantaggiosi.

In soldoni e detta chiaramente, la FED aggressiva intenzionata a rialzare i tassi ( si vocifera fina ad un 3,5%) per frenare l’ondata inflattiva, causa l’inevitabile aumento del valore del dollaro.

Ciò induce gli investitori a liberarsi degli strumenti “statici” che soffrono l’aumento dei tassi. oro e metalli preziosi, in primis, a favore di più strumenti più vantaggiosi.

In questo modo vengono svincolate risorse che possono essere reindirizzate su asset che, invece traggono beneficio da una simile situazione come le obbligazioni.

Per citarne uno su tutti.

La massiccia vendita di oro e argento, ma anche palladio e altri metalli preziosi da parte degli investitori,, dunque, innesca il calo dei prezzi.

Anche le azioni legate alle società che estraggono il metallo prezioso vanno in sofferenza registrando cali importanti e inducono i grandi investitori a vendere le loro partecipazioni.

Alimentando così il conseguente progressivo calo di interesse e finendo per sostenere la spirale ribassista.

Per questi motivi gli esperti sono propensi nel credere che l’insieme di tutti questi fattori, FED aggressiva, Dollaro forte e aumenti dei tassi, innescheranno un ulteriore calo dei prezzi di questi asset.

Bitcoin

Non va dimenticata, poi, la comparsa sul mercato di Bitcoin ( e del mondo crypto) che da sempre lotta per configurarsi come bene rifugio anti-inflattivo per eccellenza. In sostituzione, appunto dell’oro e dei metalli preziosi.

Un asset che, in questo momento, nonostante i ribassi e l’inverno crypto, sta mostrando inaspettata resilienza alla complessità dei mercati e della situazione geopolitica.

Per approfondire: Bitcoin recap di fine mese

Conclusioni

In conclusione possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un quadro ancora tutto da dipingere.

In una settimana che si preannuncia densa di appuntamenti, non ultimo la riunione dell’OPEC in materia di materie prime energetiche.

Nel frattempo, oggi, quasi tutti i mercati hanno nuovamente aperto in profondo rosso evidenziando la sofferenza degli investitori per l’attesa.

E, pertanto, ci si aspetta molta volatilità.

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