Inflazione e prezzi in aumento tolgono il sonno a consumatori, aziende e governi di tutto il mondo.
Ma che cos’è l’inflazione?
E perché i prezzi continuano ad aumentare?
Scopriamolo insieme.
Inflazione: il meccanismo dei prezzi
Indice
Il prezzo è il risultato dell’incontro fra domanda e offerta.
Tanto maggiore è l’offerta, tanto più basso è il prezzo e viceversa.
Semplificando al massimo, nel caso del gas, attualmente, si specula sulla decisione di Mosca di non fornire più la materia prima all’Europa e la scarsità determina l’impennata dei prezzi. In realtà il meccanismo di aumento in questo momento storico è molto più complesso, ma per capirci è un esempio calzante, sotto gli occhi di tutti.
Quindi, i prezzi possono aumentare quando l’offerta diminuisce.
Ma non solo.
Crescono anche quando è la domanda ad aumentare.
In questo caso si innescano meccanismi di competizione al rialzo fra i venditori.
In realtà esiste anche un’ulteriore sfumatura che si ascrive al primo caso, causa di progressivi e normali rincari. Cioè l’aumento quando il bene oggetto di contrattazione è destinato ad esaurirsi nel tempo. Ad esempio, i metalli preziosi. Per questo motivo, da sempre, l’oro è considerato bene rifugio per eccellenza. Anche se, nel contesto attuale non sembra funzionare.
Per approfondire: Oro e metalli preziosi in discesa: perchè?
In ogni caso, al momento l’aumento dei prezzi è dovuto a entrambe le componenti
- Diminuzione dell’offerta
- Aumento della domanda
Con tempistiche e motivazioni diverse.
L’inflazione
L’inflazione cos’è?
Semplicemente il progressivo aumento dei prezzi dei beni. (Il tasso di inflazione attuale si aggira intorno al 10%)
E perché, quindi, i prezzi aumentano?
Quale meccanismo ha innescato l’attuale situazione?
Il quantitative easing messo in atto dalle banche centrali durante il lockdown pandemico ha determinato l’aumento del denaro circolante. Sui mercati e, successivamente, nelle tasche dei consumatori. Di conseguenza, pur riducendone il valore, la maggiore disponibilità ha determinato l’impennata della domanda e la disponibilità ad acquistare a prezzi più alti.
Questo ha attivato la competizione e il conseguente primo aumento dei prezzi.
Nel frattempo, sempre a causa del lockdown, la produzione ha subito un rallentamento determinando la diminuzione dell’offerta.
Dunque ci siamo trovati difronte, in tutto il mondo, al contemporaneo aumento della domanda e diminuzione della disponibilità.
Una relazione esplosiva che ha fatto lievitare i prezzi a livelli mai visti negli ultimi 40 anni.
A questo, successivamente, si è unito, a causa del conflitto ucraino-russo, la progressiva scarsità di materie prime energetiche che ha impattato soprattutto sull’Eurozona.
Il tasso d’inflazione, che negli Stati Uniti aveva iniziato un progressivo calo, in Europa infatti ha continuato a salire.
I paesi euro sono assolutamente dipendenti dal gas russo.
Il conflitto riducendo le forniture, ha contribuito ad un aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime facendo impennare i costi di produzione.
Il risultato della somma di tutti questi fattori è l’aumento sconsiderato dai prezzi che stiamo vedendo.
E l’inflazione Italia ad agosto ha stampato un +8,4%, in Europa un +9,1% e in Inghilterra un +10%.
Per approfondire: GB: Nuovo Primo Ministro e politica economica american style contro l’inflazione
I prezzi e le politiche di contenimento
L’andamento inflazione 2022, ha dunque indotto le Banche Centrali a politiche monetarie restrittive che riducano il denaro circolante, utilizzando strumenti come il quantitative tightening ( l’opposto del quantitative easing) e l’aumento progressivio dei tassi ( aumento del costo del denaro).
I primi a partire sono stati gli Stati Uniti,
Il discorso di Jerome Powell a Jackson Hole ha rivelato una lotta senza quartiere all’inflazione con un progressivo rialzo dei tassi fino al raggiungimento dell’ormai famoso, ma molto lontano, 2% .
Per approfondire: Fed: Bitcoin mercati e finanza dopo Jackson Hole
A cui si è allineata o si sta per allineare la Gran Bretagna.
L’Eurozona è in attesa.
Il prezzo del gas
Ma questo non risolve il problema del rincaro delle materie energetiche che dipendono interamente dall’offerta.
Ed è il motivo per cui i prezzi, nonostante tutto, continuano ad aumentare. Ed è verosimile attenderci che non si fermeranno nell’immediato futuro.
Da qui l’importanza di determinare il tanto discusso price cap ( tetto al prezzo del gas) in discussione, attualmente, sul tavolo dell’UE.
E anche che la Borsa di Amsterdam , è notizia di oggi, venga posta sotto il controllo dell’ESMA. Per contenere i fenomeni speculativi, ingerenze e garantire maggiore trasparenza sulle contrattazioni.
Ricordiamo che la Borsa di Amsterdam oltre ad essere il principale mercato finanziario dei Paesi Bassi in cui si negoziano gli indici AEX ( Amsterdam Exchange Index) e AMX (Amsterdam Midkap Index), è anche il punto di riferimento in Europa per monitorare e comprendere il mercato del gas
Che cosa aspettarci dunque?
Inevitabili aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche, gas in primis, che si ripercuoteranno senza scampo su bollette di energia elettrica (luce) e gas.
E politiche monetarie progressivamente più restrittive sullo stile americano per rafforzare il valore dell’Euro nel nostro caso. Come già è accaduto in America con il dollaro e accadrà a breve in Inghilterra con la Sterlina.
Domani, si riunirà la BCE (Banca Centrale Europea) per decidere la politica monetaria dell’Eurozona che, si anticipa, annuncerà cospicui aumenti.
Restiamo, quindi, in attesa che vengano resi noti i nuovi dati.
Dal risultato di queste decisioni dipenderanno le sorti dei finanziamenti e l’aumento dei mutui.
Ma anche della spesa quotidiana.
E’ interessante mettere in evidenza che, quest’anno, a Luglio il dato sugli acquisti al dettaglio abbia registrato un +1,23% mentre il volume è sceso dell’ 1%.
Il che, detto in parole povere, indica una maggiore spesa a fronte di un volume di acquisti minore.
Spendiamo di più e acquistiamo di meno.
E questo è l’effetto finale del fenomeno inflattivo (banalmente, dell’aumento dei prezzi)
Raccomandazioni conclusive.
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