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Credit Swisse: che cosa sta succedendo alla banca svizzera?

banca credit swisse

Nuove difficoltà per la Banca svizzera Credit Swisse che questa mattina apre sui mercati finanziari con un crollo a doppia cifra.

Rassicurati clienti ed investitori sulla liquidità, il mercato resta in attesa per il uovo piano strategico.

Previsto per il 27 Ottobre, non dovrà solo tranquillizzare gli investitori, ma soprattutto presentare una nuova strategia di rilancio.

Nell’attesa, vediamo che cosa è successo oggi.

Credit Swisse: un calo a doppia cifra

Dopo un week end nero all’insegna di rumors e di sforzi da parte dei vertici per tranquillizzare gli investitori, questa mattina le azioni Credit Swiss lasciano sul terreno una doppia cifra che supera il 10%.

Sui mercati finanziari oggi il titolo, infatti, ha aggiornato il suo minimo storico a 3,638 franchi svizzeri, con una perdita da inizio anno pari al 58%

Il nuovo numero uno della banca, Ulrich Koener, eletto all’inizio di luglio, dunque si trova a dover affrontare una sfida tutt’altro che facile.

Ha ereditato la gestione di un colosso bancario che negli ultimi tempi ha dovuto affrontare i disastri finanziari che hanno coinvolto il cliente Archegos Capital Management, le speculazione di mercati, le fuoriuscite di banchieri. Solo per citare alcune delle travagliate vicende.

E, ora ha solo fino alla fine di questo mese per mettere a punto un piano strategico che risollevi la banca dal baratro in cui sembra stia cadendo.

Per questo motivo la settimana scorsa Credit Swisse ha fatto sapere che sta attuando “una serie di iniziative strategiche, tra cui potenziali dismissioni e vendite di attività”. 

Il consiglio di amministrazione sarebbe al lavoro su possibili cessioni di asset

Un’ipotesi che circola, ad esempio, riguarderebbe la dismissione di alcuni prodotti della banca d’investimento e l’attività di asset management in America Latina. 

Tutto questo per raccogliere una cifra che si aggira intorno ai 4 miliardi di franchi svizzeri (4 mld di dollari) secondo quanto citato da Bloomberg in riferimento agli analisti KBW

Detto questo va ribadito che la banca rientra nella classe delle “troppo grandi per fallire.

Infatti la sua capitalizzazione di mercato sebbene calata notevolamente, si attesta a 10,5 miliardi di franchi svizzeri.

Pur indicando un certo deterioramento, la colloca nel novero delle banche troppo grandi per fallire.

E la rende piuttosto obiettivo ghiotto di acaquisizione.

O soggetto di un cospicuo intervento statale che la possa salvare dal default.

Ma riuscirà l’istituto finanziario a scrollarsi di dosso gli scandali Archegos e Greensil?

Una cosa è certa, il nuovo piano strategico deve convincere molti.

Non ultimo il Regno Unito, The Bank of England, che sembra aver chiesto alle autorità svizzere chiarimenti sulle reali condizioni della banca. Secondo quanto citato dal Telegraph.

Non ci resta che continuare a monitorare i mercati e il titolo.

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