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Perchè il dollaro cresce e cosa accadrà

perché il dollaro cresce: una banconota da 1 $

Il dollaro cresce ed è troppo forte. E a rischio c’è la stabilità finanziaria globale.

Ma perché il dollaro performa così bene e quali sono i meccanismi che spingono questo trend?

Quali sono le conseguenze?

Vediamo insieme.

Perchè il dollaro cresce? I meccanismi

In ordine di apparizione l’ultimo e più recente apprezzamento del dollaro Usa è da ricercarsi nella politica aggressiva messa in campo dalla FED ( Federal Reserve Bank) nella lotta all’inflazione.

I 5 aumenti dei tassi ( di cui gli ultimi tre con un +0,75) hanno sicuramente sostenuto il rally del biglietto verde.

Tuttavia va detto anche che questo trend non è iniziato negli ultimi mesi.

Anzi.

E’ un movimento il cui inizio va ricercato nel corso degli ultimi 10/15 anni.

Detto questo, va anche evidenziata l’attuale situazione geopolitica, l’indomani dell’emergenza pandemica, che vede la maggior parte delle grandi economie in una situazione di forte sofferenza.

Questa condizione rappresenta, sicuramente, una fra le principali concause del apprezzamento del dollaro.

Il dollaro statunitense, infatti, storicamente rappresenta un bene rifugio in tempi di crisi. Al quale tutti gli investitori ambiscono.

Spaventati dagli esiti del conflitto in Ucraina e Russia, quindi, corrono ad accumulare biglietto verde sostenendo la sua crescita.

Di conseguenza ci ritroviamo difronte a

  • Eccessiva liquidità in mano agli investitori ( che sono usciti dai mercati liquidando i loro portafogli)
  • Scarsa fiducia da parte degli stessi nei confronti degli investimenti tradizionali

Tutto questo, in realtà è fisiologico e in linea con le dinamiche dei cicli economici.

Purtroppo, però, nella normalità di queste dinamiche si sono via via inserite variabili eccezionali.

Si tratta dell’aumento del prezzo del petrolio e del gas, legato proprio al conflitto.

Le materie prime, che si acquistano in dollari, hanno subito rincari obbligando le altre economie a scambiare molta più valuta statunitense e alimentando, quindi, il rafforzamento della moneta USA

Da metà aprile il dollaro è diventato più forte rispetto alle altre valute

perché il dollaro cresce grafico indice del dollaro
Tradingview: grafico Pepperstone indice del dollaro valuta di riferimento ( in tempo reale)

L’apprezzamento è chiaramente visibile, l’indomani dello scoppio del conflitto, sul grafico dell‘indice del dollaro (USDX).

Questo indice misura il rapporto del biglietto verde rispetto alle valute straniere rilevanti nell’economia globale: euro, yuan, yen, franco svizzero, sterlina inglese e dollaro canadese.

Per approfondire: Giappone: il nuovo capitalismo di Kishida sostiene le crypto

Di queste la relazione dollaro euro è particolarmente importante, rappresentando poco meno del 60% del peso, essendo la moneta più paragonabile dollaro americano per importanza.

E da quest’estate le due valute si attestano intorno alla parità, con importanti flessioni da parte dell’euro. Che anche oggi naviga al di sotto.

La coppia euro dollaro, infatti, oggi sta scambiando a 0,968.

Per approfondire: Euro/Dollaro in parità: che cosa dobbiamo aspettarci?

Ma che cosa significa?

Che cosa succede quando il dollaro si apprezza rispetto alle altre valute, in particolare l’euro?

Seguici nel prossimo paragrafo.

Il dollaro cresce e l’euro è sempre più debole

perché il dollaro cresce il grafico euro dollaro
Tradingview: grafico dollaro euro storico dal 2010 ( in tempo reale)

Dollaro e euro, dunque, protagoniste.

Il progressivo disaccoppiamento delle due valute a sfavore dell’euro è da imputare principalmente alla differenza delle decisioni in fatto di politica monetaria.

La FED, ha istituito una strategia piuttosto aggressiva alzando per prima i tassi.

Per contro la BCE, la Banca Centrale Europea, a causa delle origini diverse dell’inflazione, ha preferito attendere.

Portando con sè tutta una serie di conseguenze.

A questo va aggiunto il fatto che l’Europa, oggi, sconta la crisi energetica seguita agli sviluppi del conflitto e alla difficoltà di costituire un fronte comune di risposta.

L’insieme di questi due aspetti comporta, allo stato attuale, una maggiore mobilitazione di dollari e una diminuzione del potere di acquisto da parte dell’economia europea fortemente importatrice, soprattutto di materie prime.

Quindi è inevitabile che si configuri una situazione a doppia faccia, sia positiva che negativa.

Un dollaro forte contro l’euro debole infatti, impatta positivamente su alcuni aspetti dell’economia europea.

A trarne vantaggio sono soprattutto le esportazioni che rendono il mercato del vecchio continente molto più appetibile e presentano le imprese europee ( e di conseguenza quelle italiane) come estremamente competitive.

Questo perché il tasso di cambio è più favorevole.

Anche il settore del turismo ( in particolare nel nostro paese) viene notevolmente favorito.

Tuttavia non è oro tutto quello che luccica, come si dice.

Infatti un biglietto verde forte comporta un aumento di prezzi nelle importazioni, soprattutto delle materie energetiche. Di cui l’Europa è molto “golosa”.

Il petrolio, che prima era acquistato vantaggiosamente, oggi comporta un costo nettamente superiore a parità di rifornimento. A questo va aggiunto il fatto che non potendo più contare sugli approvvigionamenti di gas russo, si renderà necessario rivolgersi al mercato del gas liquefatto americano che, ovviamente verrà pagato in dollari, con gli aumenti conseguenti.

Così come, viaggiare verso altri paesi non euro risulterà più oneroso.

Tutti questi fattori, sostengono fortemente l’aumento del valore del dollaro.

Il dollaro cresce: le conclusioni

Insomma quando si parla di effetti dell’andamento delle monete, bisogna mettere in prospettiva due scenari piuttosto ovvi:

  1. l’effetto positivo per uno è inevitabilmente negativo per l’altro
  2. chi acquista in dollari perde e chi vende in dollari guadagna

Attenzione, però, che le politiche antiflazionistiche troppo aggressive, che hanno il pregio di “raffreddare” l’economia, rallentando il mercato e facendo scendere i prezzi, rischiano, se troppo spinte ( american style) di ridurre troppo la liquidità sul mercato, inceppando l’economia globale.

Per approfondire: Dollaro ai massimi: che cosa significa?

Dunque le banche centrali, oggi, si trovano ad un bivio:

  • Buttare giù l’inflazione
  • Stabilizzare i mercati finanziari

Un segnale colto dalla Bank of England che oggi introdotto nuova liquidità acquistando titoli di stato a 10 anni.

Fatto, questo, indicativo che la FED, ad un certo punto dovrà rivedere la politica di rialzo dei tassi per ristabilizzare gli equilibri.

Intanto l’indice del dollaro nei scorsi giorni ha toccato i massimi e potrebbe essere arrivato al top. Ragione per cui molti analisti sostengono che sia in procinto di iniziare una fase di calo.

Per il momento noi di Tradingitalia, come sempre, ti invitiamo alla cautela e alla prudenza negli investimenti.

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