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Perchè il prezzo del gas scende?

prezzo del gas per il consumatore

La riduzione del prezzo del gas è dovuta a molti fattori, fra cui

  • diminuzione della richiesta
  • stoccaggi pieni
  • politiche europee

Vediamo tutto nel dettaglio

Il prezzo del gas

Oggi il prezzo del gas continua a scendere e si muove al ribasso in zona 110 Euro MWh.

E’ la quinta sessione di fila al ribasso, dopo che ieri, Martedì 18 Ottobre, aveva raggiunto i 112,5 Euro registrando un calo di oltre il 10%.

E con i Futures che, sempre ieri, indicavano un possibile punto di arrivo a 71 Euro MWh.

Cifre ben distanti dai picchi di quest’estate che avevano visto prezzi ben al di sopra dei 300 euro MWh.

Ma che cosa sta succedendo?

E perché il prezzo del gas continua a scendere?

Che cosa influenza il prezzo del gas?

La riduzione dei consumi

A farla da padrone, in quello che per gli analisti tecnici dei grafici si chiama Falling Knife ( termine colloquiale per un rapido calo del prezzo o del valore di un asset), è sicuramente la diminuzione dei consumi.

Che, come già più volte sottolineato, non è un dato positivo, in quanto nella situazione attuale è segnale inequivocabile di crisi e recessione.

Il calo, infatti, per la maggior parte riguarda le industrie che stanno producendo meno a causa della contrazione della domanda e dei sempre più alti costi di produzione.

Va da sè che meno si produce, più il rischio di recessione si fa concreto.

A questo dato, tuttavia, nel caso del prezzo del gas, vanno sommati anche

  • le politiche di contenimento del consumo ( politiche di razionamento messe in atto dai diversi Paesi)
  • maggiore attenzione da parte dei privati nelle loro abitudini di consumo ( a causa dell’impennata dei costi in bolletta)
  • il clima particolarmente clemente che ha spostato in avanti la data di accensione del riscaldamento. Un fattore di poco conto forse, spesso tralasciato, ma che allo stato attuale concorre enormemente alla riduzione dell’utilizzo.

L’insieme di tutti questi fattori hanno sicuramente contribuito largamente al trend al ribasso.

Tuttavia non sono gli unici e a questi vanno a sommarsi anche altri elementi, tutt’altro che secondari.

Stoccaggi pieni

A seguito dell’attuale situazione geopolitica e del conflitto ucraino-russo, la maggior parte dei Paesi dipendenti dalle importazioni di gas, ha già completato i suoi stoccaggi per l’inverno.

Fatto che, se durante l’estate aveva contribuito all’impennata dei prezzi, oggi paga pegno.

Meno richiesta = prezzi più bassi.

Inoltre, l’approvvigionamento è avvenuto attraverso la diversificazione delle fonti, e ciò ha contribuito ad immettere sul mercato soggetti diversi in concorrenza fra loro.

In effetti, se gli stoccaggi in Europa hanno superato il 90% è altrettanto vero che di questi solo 1/3 proviene dalla Russia.

Il taglio dei 2/3, operato in solo 8 mesi, ha impattato inevitabilmente sulla formulazione dei prezzi.

Detto questo, anche un altro fattore spiega il perché il prezzo del del gas continua a scendere.

Le politiche europee

I progressi raggiunti nei negoziati tra i Paesi dell’Unione Europea sono l’altro importante tassello che contribuisce ad un sano, questa volta, ribasso del prezzo del gas.

Ieri, infatti, è arrivato il via libera dei Commissari UE alle nuove proposte in materia di energia.

Le tanto discusse misure sembrano aver raggiunto, finalmente, un un’intesa e si sostanzierebbero in un pacchetto di misure che comprende

  • l’acquisto congiunto di gas ( l’unione permetterebbe di spuntare cifre adeguate)
  • la creazione, entro marzo 2023, di un nuovo indice dei prezzi delle materie prime energetiche
  • norme di solidarietà predefinite fra i Paesi Unione Europea.
  • l’introduzione di un meccanismo di correzione dei prezzi per stabilire un limite dinamico (conosciuto come “price cap dinamico”)

Lo scopo sarebbe quello di raffreddare potenzialmente il mercato, riportando il prezzo entro i limiti più accettabili di 70/90 euro MWh, e contemporaneamente limitare le speculazioni.

Il tutto garantendo la sicurezza delle forniture per quest’inverno.

Ma che cosa significa tetto al prezzo del gas o price cap?

Vediamolo insieme.

Che cos’è il tetto al prezzo del gas?

Il price cap, per la prima volta nominato diversi mesi fa dal Governo Italiano, è una misura volta a frenare l’aumento dei prezzi , in questo caso del gas, e le azioni speculative di coloro che, fino ad oggi, hanno cavalcato l’onda dei rincari.

Su questa misura si è discusso a lungo.

In molti hanno ravvisato nel prezzo al tetto del gas pro e contro, spesso facendo pendere la bilancia sui secondi e, di fatto, bloccando il provvedimento.

In particolare si è molto dibattuto a lungo sul fatto che pur raffreddando i prezzi, i costi accessori, che compongono la gran parte delle bollette dei consumatori, non si sarebbero automaticamente adeguati.

Inoltre, per i Paesi UE fortemente dipendenti dal gas russo, le reazioni del Cremlino nhanno rappresentato e rappresenta ( forse legittimamente) un freno notevole all’adesione.

In questo senso, la vicenda dell’ormai acclarato sabotaggio a Nordstream 1 ha accelerato una presa di posizione, evidentemente inevitabile.

Dunque, dopo mesi, si è giunti alla formulazione di un price cap dinamico temporaneo al Ttf di Amsterdam.

Si tratta di una proposta in cui viene fissata una fascia di prezzo accettabile sufficientemente flessibile da garantire l’approvvigionamento del gas, ma nello stesso tempo di controllarne il prezzo e le eventuali speculazioni.

Per citare Ursula von der Leyen

“Oggi abbiamo stabilito una serie di principi per questo ‘meccanismo di tetto flessibile’. Dovrebbe essere sufficientemente flessibile da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, mantenere il consumo sotto controllo e sufficientemente alto da mantenere il mercato funzionante (…) e abbastanza ampio da poter essere collegato ad altri benchmark.

Non appena il Consiglio sarà d’accordo sui principi, presenteremo la misura dettagliata per renderlo operativo.”

Urasula von der Leyen

L’obiettivo, di questa azione, in soldoni è quello di domare la volatilità e gli aumenti di prezzo sul Ttf di Amsterdam.

Che sarebbero i principali indiziati dell’impennata a cui siamo sottoposti.

Visto l’attuale andamento è, in conclusione, lecito attendersi quantomeno un’attenuazione dei rincari a cui siamo stati sottoposti negli ultimi mesi.

Anche se, e va evidenziato, il calo del prezzo del gas non necessariamente coinvolgerà gli oneri connessi.

Come già detto.

Non ci resta dunque, che attendere le prossime bollette per verificare quanto il calo del prezzo gas impatti effettivamente sui noi consumatori finali.

Tenendo presente che la soluzione di un “gas Italiano” è difficilmente praticabile.

Per approfondire: Gas italiano una soluzione possibile?

Nel frattempo noi di Tradingitalia, come sempre, ti rimandiamo alle nostre consuete raccomandazioni finali

Considerazioni finali

Dunque, in conclusione, con novità all’orizzonte e mercati che sembra non trovare pace, noi di Tradingitalia, ti invitiamo come sempre alla cautela e alla prudenza negli investimenti.

Il mercato attuale è tutt’altro che facile.

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