Gli orsi fanno muro e impediscono alla crypto più capitalizzata di andare a segno: ma Bitcoin stagnante è davvero un segnale negativo?
Se fuori , nei mercati finanziari istituzionali, le tempeste si susseguono a ritmo vertiginoso, BTC sembra essere posizionata al centro dell’uragano.
Dove la calma irreale apre nuove strade e ipotesi agli esperti che, come sempre, si dividono, ma sembrano sempre più propensi a vedere questa fase come la vigilia di grandi sorprese.
Vediamo i dettagli.
Bitcoin stagnante: quanto il contesto influisce?
Indice
Nulla o, al più, poco.
Ieri, la neoeletta premier inglese Liz Truss si è dimessa.
Dopo appena 6 settimane e politiche che avevano rischiato di mandare l’Inghilterra a gambe all’aria, la terza premier donna inglese ha fatto un passo indietro.
Per approfondire: Sterlina inglese in caduta libera: è bufera sui mercati
Intanto la FED ( Federal Reserve Bank) tuona sull’inflazione che non accenna a rallentare, mentre in America l’aumento dei prezzi dell’immobiliare sta aprendo la strada agli affitti, gettando il settore costruzioni in una nuova recessione.
L’UE Unione Europea) è alle prese con guerra, crisi energetica e dollaro sempre forte.
Ma tutto questo non sembra scalfire BTC che continua il suo stretto trading range a ridosso della soglia psicologica dei 20k.
Anche se SP 500 e Nasdaq, dopo il profondo rosso, ( in particolare S&P 500) nel corso di questa settimana hanno dato segnali interessanti di ripresa.
Un colpo di reni che avrebbe potuto trascinare anche la criptovaluta.
Invece no…
BTC rimane immobile.
In attesa.
Segnale negativo?
Non proprio.
Di fatto lo scollamento dai mercati finanziari istituzionali potrebbe confermare che BTC ( e di conseguenza il mercato cripto) si stia affrancando dal mondo della finanza tradizionale.
Anzi.
Sembrerebbe che le vicende geopolitiche e macroeconomiche che stiamo attraversando stiano giocando a favore di BTC.
Fidelity, infatti, evidenzia come l'”evento crisi sterlina inglese” su Bitcoin sia impossibile.
E ciò, sostanzialmente, perché non risponde alla responsabilità di terzi essendo
- priva di controparte ( diversamente dalle valute fiat)
- avendo un programma di emissione pianificato e immodificabile, per cui non è possibile intervenire immettendo o tagliando liquidità ( il n° totale della cryptovaluta è già stato deciso)
Per approfondire: Bitcoin cos’è, come funziona e come investire
Caratteristiche che rendono l’asset molto interessante per gli investitori, francamente disorientati dalle montagne russe degli ultimi mesi.
Vedremo come si evolverà l’attenzione dei trader nei prossimi mesi.
Nel frattempo però, gli esperti, nemmeno a dirlo, si stanno consumando in speculazioni sull’attuale situazione.
Bitcoin stagnante: il parere degli esperti
Inutile dire che esperti e analisti, come sempre, si dividono sull’analisi dell’attuale trend della moneta virtuale più importante.
Michael Van der Poppe, CEO di Trading Eight, vede nei 19,3K il nuovo supporto da difendere affinché si possa sperare in un rally (di brevissimo) che possa infrangere la barriera dei 20.000 $ e puntare a 22.000 $.
Supporto, per inciso, che è stato già rotto.
In questo momento infatti, il valore Bitcoin è pari a 19.005$.
Di tutt’altro parere sono alcuni analisti che vedono la criptomoneta pronta per un pump.
Mentre altri si pongono a metà strada fra le due letture, sostenendo che è plausibile un movimento ma che per esserne certi è necessario che il prezzo si attesti stabilmente al di sopra dei 20K, prima di aprire posizioni long.
Insomma tutto e il contrario di tutto.
Fortunatamente ci viene in aiuto l‘order book, il portafoglio ordini di BTC, che ci segnala un’interessante dato.
L’attività sugli exchange è molto simile a quella di Novembre 2020.
Muro di resistenza 20K la vigilia del brusco breakout ( rottura al rialzo) che ha portato il prezzo Bitcoin da 20.000 $ a quasi 60.000 nel breve volgere di pochi mesi.
Medesime quantità e medesimo livello di prezzo.
Assisteremo alla stessa performance?
Difficile dirlo.
Intanto, nel frattempo, una whale ( coloro che possiedono grandi quantità di BTC) lo scorso 18 Ottobre si è mossa per la prima volta da Dicembre 2018.
Ed è subito scattato il giallo.
Si tratta di una normale presa di profitto o un’alternativa al mercato ribassista?
Non ci è dato saperlo.
Ma una cosa è certa, i bitcoin che hanno lasciato questo wallet erano stati acquistati per un valore di 124 milioni di dollari e sono stati rivenduti per 612 milioni di dollari. Un margine di tutto rispetto.
Bitcoin stagnante: ma c’è un forte divario fra prezzo e hash rate
In tutto questo si fa largo un’altra interessante analisi che prende in considerazione la relazione esistente fra Hash Rate, l’unità di misura della potenza di elaborazione della rete Bitcoin, e il suo prezzo.
I due dati dovrebbero correre parallelamente.
Ovvero, se la difficoltà è alta anche il prezzo dovrebbe essere alto.
Perché, ricordiamo, che i miners, cioè coloro che convalidano le transazioni sulla bitcoins blockchain, vengono pagati in BTC. Quindi se la difficoltà per convalidare i blocchi aumenta il compenso dovrebbe aumentare, facendo, di conseguenza crescere il prezzo delle criptomonete. ( diversamente non ci sarebbe interesse economico)
Per approfondire: Bitcoin che cosa sta succedendo?
Invece in questo momento ci troviamo nello scenario esattamente opposto
- il prezzo di BTC è basso (Bitcoin stagnante in un trading range ristretto sotto i 20K)
- l’hash rate è alto
- il numero dei blocchi minati in un giorno è aumentato
Tutto questo appare, evidentemente, senza una logica.
Che cosa sta succedendo?
L’ipotesi dell’analista di Bloomberg Mike McGlone
Secondo Mike McGlone si sta ripetendo lo stesso scenario del 2020 ( di nuovo), quando a seguito della pandemia da Covid, il prezzo del crypto asset era crollato. Salvo poi riprendersi significativamente nei mesi successivi e dare inizio alla bull run che ha portato il prezzo a quasi 60K.
L’analista di Bloomberg , infatti, sostiene che si potrebbe formare una struttura di prezzo simile a quella vista due anni fa.
Un aumento della domanda da parte degli investitori, che a questo punto potrebbero essere attratti proprio dallo scollamento dai mercati finanziari istituzionali di cui abbiamo parlato, sarebbe il tassello mancante, la scintilla per far ripartire il prezzo di Bitcoin.
Insomma, secondo la sua visione, è solo questione di tempo primo che la regina delle crypto valute torni a sovraperformare gli altri asset da investimento.
Ma questa volta, a differenza del passato, la crescita dovrebbe essere più armonica e graduale.
Maggiormente rispondente ai principi di domanda e offerta che regolano tutti i mercati.
Detto questo a noi non resta che rimanere in osservazione, avendo ben chiaro che la situazione attuale è tutt’altro che facile.
Bitcoin stagnante, potrebbe essere segnale positivo, e preannunciare uno scenario come quello già visto nel 2020.
Oppure, al contrario, presagire un movimento al ribasso.
O una situazione invariata per ancora diverso tempo.
Il mercato delle criptovalute è molto giovane e fare previsioni risulta difficile. Quindi, va da sé, che i risultati sono sempre oltremodo incerti.
Quanto detto finora, naviga nel terreno delle ipotesi e vale sempre la regola d’oro per cui il prezzo è il re e decide come muoversi.
Per questo motivo noi di Tradingitalia non possiamo fare altro che invitarti alla prudenza assoluta e rimandarti alle nostre raccomandazioni finali.
Raccomandazioni conclusive
Noi di Tradingitalia, come sempre, ti invitiamo alla prudenza e alla cautela negli investimenti.
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